Nascita Di Roma: Origini Dell'impero Romano

Un autore latino classico non può immaginare che la nascita di Roma non sia stata contrassegnata dal sigillo dello straordinario. La tradizione letteraria ha diffuso una leggenda delle origini di Roma, utilizzata dalla propaganda degli imperatori. Oggi, la ricerca archeologica si sforza di strappare il mito dalla storia.
Da Troia a Roma
Perché i romani non dubitano della loro origine troiana. Da Troia, incendiata dai vittoriosi Greci nel 1184 a.C., se crediamo alla datazione tradizionale, fugge Enea, figlio di Anchise e della divinità Afrodite, portando con sé suo figlio Ascanio, suo padre e gli dei protettori (Penati) del suo città. Enea, dopo un lungo vagabondaggio, si stabilisce in Italia, nel Lazio, regione della futura Roma, e sposa Lavinia, figlia del re locale Latino. Il figlio Ascanio fonda una nuova città ai piedi dei Colli Albani: Alba Longa. Da tre secoli Alba Longa conosce dodici re. Quest'ultimo viene scacciato dal fratello che, per prosciugare il legittimo ramo, fa della nipote Rea Silvia una Vestale, sacerdotessa vincolata alla castità. Ma il dio della guerra, Marte, si unisce alla Vestale. Dalla loro unione nacquero due gemelli che gli zio criminali avevano messo in una culla gettata nel Tevere. Miracolosamente, le acque del fiume si abbassano; ai piedi del Palatino, un lupo, attratto dalle grida dei bambini, viene ad allattarli; finalmente un pastore le raccoglie.
I fratelli nemici
Da adulti, Romolo e Remo - così vengono chiamati i gemelli - vengono a conoscenza del segreto della loro nascita. Tornano ad Alba Longa, rovesciano l'usurpatore dal trono e restaurano il nonno. Poi hanno trovato, nel 753 a.C. secondo la tradizione, una nuova città nel luogo della loro meravigliosa infanzia. Mentre contestano l'onore della fondazione di Roma, affidano agli dei la cura di decidere tra loro: entrambi salgono in cima a un colle, Romolo sul Palatino e Remo sull'Aventino, e poi prendono gli auspici lì, cioè a dicono di osservare la disposizione divina espressa dal volo degli uccelli. Dodici avvoltoi danno la vittoria a Romolo. La leggenda vuole che Remus, per provocare suo fratello, salti oltre il solco che segna il futuro recinto. Romolo poi lo uccide.
Un sito ideale
La leggenda collega così l'installazione sui sette colli a una serie di eventi soprannaturali e la fondazione di Roma a una scelta divina. Un esame più razionale mostra che la scelta del luogo corrisponde soprattutto a un'analisi umana giudiziosa. Il Lazio è una piccola pianura vulcanica, paludosa e infestata da zanzare portatrici di malaria vicino alla costa. Ma è anche un crocevia naturale situato al centro della penisola. Il Tevere, scendendo dagli Appennini a nord-est fino al mar Tirreno a sud-ovest, sebbene capriccioso, rappresenta un prezioso asse di penetrazione. Utilizzato precocemente per gli scambi con le popolazioni montane, è, in particolare, il veicolo per il commercio del sale, un prodotto delle paludi costiere che la necessità di salare le carni per conservarle rende indispensabile.
Ma il Tevere è anche un ostacolo da attraversare: il sito della futura Roma è il primo possibile valico dalla costa. Secondo Cicerone garantisce tutti i vantaggi del mare ed evita gli svantaggi perché, situato a una ventina di chilometri dalla costa, è in una zona salubre. Inoltre, le sue sette colline di tufo vulcanico (l'Aventino, il Palatino, il Campidoglio - dove sorgerà la cittadella -, il Quirinale, il Viminale, l'Esquilino e il Celio) costituiscono un notevole sito di difesa.
Piccoli villaggi di pastori
All'inizio del XX secolo, sono iniziati gli scavi archeologici per portare alla luce i resti più antichi dell'antica Roma. Sotto il Foro, tra le colline, esisteva prima una necropoli. Nell'VIII secolo a.C., nel suo primo periodo, le ceneri dei defunti venivano riposte in urne a forma di capanna. Successivamente, i corpi furono sepolti lì in sarcofagi di tufo: per lungo tempo, la popolazione dovette vivere in quota, riservando alla loro morte le zone basse, meno sane.
Tradizione letteraria e dati archeologici consentono quindi di individuare intorno all'anno 750 a.C. i primi insediamenti romani alle origini di Roma. Ma, fino al VI secolo, l'Impero Romano probabilmente non era altro che un insieme di villaggi pastorali distribuiti su diverse colline. È sotto la dominazione etrusca che nasce veramente la città. Allora, il Foro, igienizzato, esterno (foris), diventa centrale: la Roma che conosciamo comincia ad apparire.
